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Non tutto il pelo vien per nuocere: conoscere e distinguere la processionaria del pino

In primavera ed estate è facile imbattersi in bruchi pelosi, spesso purtroppo scambiati per la processionaria del pino e inutilmente uccisi. Impariamo a distinguerla per evitare di causare danni alla biodiversità!


La processionaria del pino (Thaumetopoea pityocampa), localmente chiamata "gatta pelosa", è una falena che attira l'attenzione per il suo comportamento caratteristico e per la sua potenziale pericolosità per le pinete, per gli uomini e animali. Tuttavia, è importante saperla distinguere da altri bruchi simili e pelosi che si trasformano in preziose farfalle o falene che svolgono un ruolo importante negli ecosistemi (senza dimenticare che anche la processionaria ha il suo ruolo nell'ambiente).

In questo articolo esploreremo le caratteristiche della processionaria del pino e forniremo suggerimenti su come riconoscerla correttamente, evitando confusioni dannose.


Cos'è la processionaria del pino?

La processionaria del pino è un insetto che appartiene alla famiglia dei Tomicidae e si trova principalmente nelle aree boschive e nelle pinete dell'Europa meridionale. Questi bruchi sono noti per i loro nidi a forma di sacco biancastro di seta che costruiscono sugli alberi, tipicamente su pini, abeti e cedri. Il nome "processionaria" deriva dal loro comportamento di muoversi in fila indiana sul terreno quando scendono dagli alberi alla ricerca di un luogo adatto per il loro ciclo vitale successivo.

La processionaria ha numerosi predatori naturali, fra cui diversi imenotteri (tra cui le vespe), cavallette, mosche e coleotteri, nonché alcuni uccelli insettivori (soprattutto cince e cuculi). Rappresenta dunque un'importante fonte di nutrimento per diverse specie animali.


Questo bruco può rappresentare un problema in quanto si nutre degli aghi di diverse specie di pini, principalmente Pinus nigra e Pinus sylvestris, il che la rende una delle potenziali cause di mortalità degli alberi. Se la presenza di individui è numerosa, possono arrivare a spogliare completamente un'intera area. Le larve dimostrano una notevole resistenza rispetto ad altri insetti, sopravvivendo anche a temperature di fino a -2°C e alimentandosi con efficacia anche durante l'inverno, rendendole ancora più pericolose per gli ecosistemi forestali. Inoltre i peli urticanti di questi bruchi possono provocare orticaria e reazioni allergiche nelle persone o degli animali con cui ne vengono a contatto.


Per evitare di scambiare la processionaria del pino per altri bruchi innocui, è essenziale conoscere le caratteristiche che la contraddistinguono:

  • Aspetto: la processionaria del pino ha un corpo di colore scuro, generalmente nero o marrone, lungo circa 4 cm alla fine dei 5 stadi di sviluppo, coperto da peli urticanti. Il capo è di colore nero ed i peli urticanti nel dorso sono di colore rosso-marroncino.

  • Comportamento: questi bruchi si spostano in fila, formando processioni che possono sembrare impressionanti. Ogni individuo è guidato dai feromoni dei suoi simili.

  • Habitat: la processionaria del pino predilige gli alberi di conifere, come pini, abeti e cedri. Costruisce i suoi nidi a forma di sacco, che sembrano borse di seta biancastra o grigia, posizionandoli principalmente sulle ramificazioni degli alberi.

Confondere la processionaria del pino con altri bruchi simili, come quelli di Amata phegea o di Vanessa, può portare a conseguenze negative per l'ambiente e per la biodiversità. Molti altri bruchi pelosi si trasformano in farfalle o falene che svolgono un ruolo essenziale nell'impollinazione delle piante e nel mantenimento dell'equilibrio ecologico. Eliminare indiscriminatamente tutti i bruchi pelosi avrebbe quindi un impatto fortemente negativo sulle popolazioni di insetti benefici e causerebbe gravi danni alla biodiversità, così come eliminare le processionarie dagli ambienti più selvatici. Ricordiamo che diversi coleotteri, come i Dermestes erichsoni, utilizzano come unico substrato vitale proprio i nidi di queste falene, riproducendosi all'interno del nido.


Cosa fare in presenza di processionaria del pino?

Dopo essersi accertati che si tratti effettivamente di processionaria, se si individuano nidi sugli alberi in ambienti urbani o se si incontrano i bruchi in città durante le loro processioni è fondamentale adottare precauzioni, in primis evitare il contatto diretto. Evitare il fai-da-te, perché si rischia di causare danni a diversi alberi o ad altre popolazioni di insetti. Consigliamo sempre di informare le autorità competenti o gli enti responsabili della gestione delle aree verdi urbane: questo permetterà di adottare misure adeguate per la gestione e il controllo di questi insetti.



Rispettare e preservare la biodiversità richiede una conoscenza accurata delle creature che incontriamo, consentendoci di apprezzare la bellezza e la delicatezza del mondo naturale che ci circonda.


Testo di Jessica Peruzzo




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