top of page

I Carnivori del Vicentino

I Carnivori (ordine Carnivora) sono un gruppo di mammiferi di taglia da piccola a grande, con testa affusolata con canini molto sviluppati. Gli occhi, posizionati frontalmente, offrono una buona visione binoculare e  anche udito e olfatto sono molto sviluppati. Molte specie, normalmente attive durante il giorno, sono nel tempo diventate crepuscolari o notturne per evitare l’essere umano e le sue attività.

L’ordine Carnivora comprende 7 famiglie, di cui solamente 4 presenti nel territorio vicentino: Canidae, rappresentato da 3 specie, Felidae e Ursidae, con una singola specie, e Mustelidae, con 7 specie.


Canidae

Di taglia da media a grande, la loro corporatura è snella con zampe lunghe e sottili, molto adatte alla corsa. Strettamente carnivori, presentano dentatura molto specializzata (“denti ferini”) adattata a tagliare la carne.


Lupo 

Lungo fino a 150 centimetri e pesante fino a 45 chilogrammi, il lupo (Canis lupus) è il più grande dei Canidi. Si presenta grande e “pesante”, con muso robusto e orecchie più corte rispetto ai congeneri. Gli arti sono lunghi, la coda è lunga (ma più corta di quella di un cane), con la punta nera. La pelliccia è generalmente di colore grigio-fulvo, ma può essere sia più scura che più chiara. La sottospecie italiana (C.l. italicus) solitamente presenta le “focature”, due tipici bandeggi neri sulle zampe anteriori. Gregario, caccia soprattutto ungulati, ma essendo opportunista e molto adattabile può nutrirsi anche di altri mammiferi, invertebrati, bacche, carogne e, all’occorrenza, di avanzi. È molto adattabile anche nella scelta degli habitat, quindi lo si può trovare dalla montagna alla pianura. (Per approfondimenti clicca qui).



Sciacallo dorato

Di aspetto simile a un piccolo lupo, ma spesso scambiato per una volpe, lo sciacallo dorato (Canis aureus) può arrivare a una lunghezza di 105 centimetri per un peso di 15 chilogrammi. La pelliccia è bruno grigiastra sul dorso, più chiara sulla pancia e con testa e fianchi fulvi. Rispetto al lupo risulta più snello e con orecchie più grandi. In forte fase espansiva, sta colonizzando habitat molto vari, soprattutto di pianura e collina. Crepuscolare, vive in coppie o piccoli nuclei famigliari. Onnivoro, si nutre soprattutto di carogne, piccoli mammiferi, uccelli, frutta e altri vegetali, ma non disdegna gli ungulati. La specie nel Vicentino è presente, ma non ancora ben studiata. 



Volpe

Snella e flessuosa, ben riconoscibile per la coda lunga e folta con la punta bianca, la volpe (Vulpes vulpes) è il Canide più diffuso del nostro territorio. Superiormente la pelliccia è rossiccia, mentre sul ventre è biancastra e le grandi orecchie sono nere nella parte posteriore. Nella sottospecie presente nel nostro territorio (V.v. crucigera), l'estremità delle zampe è nera. Si adatta a tutti gli ambienti, anche quelli più antropizzati. Onnivora, si nutre di piccoli vertebrati, invertebrati, carogne e vegetali. Come molti opportunisti, lupo compreso, può trarre vantaggio dai rifiuti umani mal stoccati e dagli allevamenti non protetti: l’astuta volpe, infatti, è nota ai contadini per le occasionali “razzie” ai loro pollai.



Ursidae

Gli Ursidi sono caratterizzati da grandi dimensioni, sagoma massiccia, coda corta e artigli lunghi e robusti. L’unica specie che compie sporadiche apparizioni nel territorio vicentino è l’orso bruno.


Orso bruno

Lungo fino a 2 metri e mezzo e pesante fino a 300 chili, l’orso bruno (Ursus arctos) è il più grande dei carnivori della fauna italiana. Caratterizzato da sagoma massiccia, tipiche orecchie tonde e coda molto corta, presenta una pelliccia variabile da bruno scuro a fulvo-biondo. Onnivoro, si nutre principalmente di vegetali e invertebrati, raramente di piccoli vertebrati e carogne. Le femmine sono molto legate al territorio di nascita, mentre i maschi compiono anche lunghi spostamenti alla ricerca delle prime: proprio durante questi spostamenti, che solitamente avvengono tra il Trentino e la Slovenia, alcuni esemplari sconfinano sulle montagne del territorio vicentino, in particolare sull’Altopiano dei Sette Comuni.



Felidae

I Felidi sono carnivori di dimensioni variabili da medio-piccole a grandi, con tronco corto e zampe robuste, non molto allungate, terminanti con piedi arrotondati. Gli artigli, adunchi e affilati, sono retrattili entro apposite tasche cutanee poste all’estremità di ogni dito. Il capo è globoso, arrotondato, e il muso è corto e largo. Gli occhi sono molto grandi, particolarmente adatti alla vista notturna. La dentatura è fortemente specializzata nel “trinciare” pezzi di carne. I Felidi sono i più carnivori tra tutti i rappresentanti dell’ordine Carnivora. Nel Vicentino è presente sporadicamente una sola specie, il gatto selvatico.


Gatto selvatico

Lungo fino a 65 centimetri e con un peso variabile da 3 a 8 chilogrammi, il gatto selvatico (Felis sylvestris) presenta sagoma massiccia, con zampe relativamente corte. La livrea è grigiastra, finemente striata, con una stria longitudinale nerastra sul dorso e 4 piccole striature nerastre sul capo. La coda è folta “clavata”, con punta nera e  4-5 anelli scuri, distintivi. Le orecchie sono grandi e triangolari. Crepuscolare e notturno, pur essendo specie tipica di boschi e foreste, caccia spesso in terreni aperti. È strettamente carnivoro e si nutre di piccoli roditori, uccelli, rane, anfibi e conigli. La specie, che non risulta nella genetica (tra gli antenati) del gatto domestico, è molto sensibile alle malattie trasmesse da quest’ultimo. Molto elusivo e di difficile rilevamento, ci sono segnalazioni incerte nel secolo scorso per l’Altopiano dei Sette Comuni.



Mustelidae

I mustelidi sono carnivori di dimensioni da medie a piccole, con zampe corte e coda di lunghezza variabile. Generalmente la loro struttura è snella e allungata. Alcune specie hanno una diete molto specializzata, mentre altre sono onnivore.


Tasso

Di aspetto massiccio, il tasso (Meles meles) è il più grosso mustelide della nostra fauna. La testa è allungata, di colore bianco con due bande nere simmetriche che coprono sia gli occhi che le orecchie. Il dorso è grigio, la gola il ventre e le zampe sono neri; la corta è molto coda e bianca all’estremità. Specie sociale, vive in complessi sistemi di tane scavati dai membri del clan. Durante la stagione invernale riduce la propria attività, senza però andare in letargo. La sua presenza è spesso evidenziata dalle latrine, rappresentate da piccole buche entro cui lascia abitudinariamente gli escrementi. Onnivoro, si ciba di piccoli vertebrati, lombrichi e altri invertebrati e vegetali. 



Faina 

Lunga fino a 54 centimetri con un peso che può arrivare a 2,3 chilogrammi, la faina (Martes foina) è un mustelide di medie dimensioni, con zampe relativamente corte. Presenta una folta pelliccia di colore bruno grigiastro, con una macchia bianca sulla gola che si allunga fino alla parte alta delle zampe anteriori, separandosi a formare una V rovesciata. La coda è folta e lunga fino a 30 centimetri, la testa è larga e arrotondata, con orecchie corte e triangolari. Molto adattabile, la si può incontrare dalla pianura fino ai 2400 metri di quota, in ambiente boschivo, ma anche in cespuglieti e addirittura in centri urbani. Notturna, si nutre prevalentemente di invertebrati, ma la sua dieta comprende anche uccelli, uova, topi, conigli, pipistrelli, frutta e avanzi di alimentazione umana.



Martora

Molto simile alla faina, la martora (Martes martes) si distingue per la macchia sulla gola giallastra (non bianca) e tondeggiante, che non si allunga a V verso le zampe. Le orecchie sono più grandi di quelle della faina e solitamente bordate di bianco. Di spiccate attitudini arboricole, frequenta foreste sia di conifere che di latifoglie e si spinge in quota fino al limite del bosco. Notturna e crepuscolare, come la faina si nutre di micromammiferi, uccelli, invertebrati e frutta.



Puzzola

La puzzola (Mustela putorius) è un mustelide di medie dimensioni con pelliccia di colore marrone scuro screziata di nero. Il petto e il collo sono scuri, si distingue per la caratteristica mascherina di pelame bianco o biancastro sulla faccia. Le orecchie sono tonde, orlate di bianco. Vive in boschi di latifoglie, campagne e aree umide in prossimità di corpi idrici, soprattutto in pianura e collina, fino a 1300 metri di quota. Crepuscolare e notturna, si nutre di piccoli mammiferi, uccelli, uova e anfibi anuri (rane e rospi).



Donnola

Con i suoi 30 centimetri di lunghezza, la donnola (Mustela nivalis) è il più piccolo carnivoro della fauna italiana. Il corpo è di forma cilindrica, marrone-rossiccio sul dorso con il ventre bianco. Alle quote più elevate può presentare una livrea invernale di colore completamente bianco. Le zampe sono corte e anche la coda è relativamente corta. Le orecchie sono piccole, ma ben visibili. Occupa quasi tutti gli ambienti in cui abbia possibilità di trovare cibo e riparo, dalla riva del mare fino a 2000 metri di quota, con preferenza per le zone ricche di rocce e pietraie. Diurna, si nutre principalmente di arvicole, ma può predare altri piccoli micromammiferi e uccelli.



Ermellino

Molto simile alla donnola, l’ermellino (Mustela erminea) si può distinguere facilmente per la coda più lunga terminante con un evidente ciuffo di peli neri. La livrea invernale è completamente bianca con la punta della coda nera. Frequenta gli ambienti alpini e prealpini dai 700 ai 3000 metri di quota. Fortemente specializzato nella cattura delle arvicole, si nutre anche di altri micromammiferi, uccelli, uova e invertebrati.



Visone americano

Il visone americano (Neovison vison) è l’unico carnivoro alloctono della fauna vicentina. La sua pelliccia è di colore nero lucido ed è lungo fino a 45 cm. Ottimo nuotatore, presenta le zampe posteriori semipalmate. Di origine nord americana, è stato per anni allevato per la pelliccia e alcuni esemplari fuggiti (o liberati) hanno dato origine a nuclei riproduttivi stabili. Vive in prossimità dei fiumi e si nutre soprattutto di pesci e micromammiferi, ma può predare anche uccelli, anfibi e invertebrati.



Testo di Marco Vicariotto

bottom of page