Gli ungulati sono un gruppo di mammiferi così denominati perché poggiano tutto il proprio peso corporeo sulla punta delle dita, che sono dotate di unghie molto robuste sviluppate, gli zoccoli, facendoli letteralmente camminare sulla punta delle dita.
Gli ungulati presenti allo stato brado nel nostro territorio sono tutti Artiodattili e si suddividono in tre famiglie: Cervidae, Bovidae e Suidae.
L'unico rappresentante della famiglia dei Suidi è il cinghiale (Sus scrofa), un animale massiccio con zampe corte e sottili, collo breve, i quarti anteriori molto più sviluppati rispetto a quelli posteriori. I canini inferiori, chiamati zanne, sono allungati e ricurvi verso l'alto, tanto che spesso fuoriescono dalla bocca. La loro orma è facilmente riconoscibile per la presenza di due speroni visibili ai lati degli zoccoli.
Originariamente diffuso in tutto il territorio italiano in basse densità con le sottospecie Sus scrofa scrofa (nord Italia), Sus scrofa majori (centro Italia) e Sus scrofa meridionalis (Sardegna), ha subito una forte pressione venatoria fino alla completa scomparsa in molte zone. Queste popolazioni autoctone raggiungono una lunghezza di un metro e un peso che raramente raggiunge i 100 kg. Tuttavia, recenti introduzioni a scopo venatorio hanno comportato la liberazione sul nostro territorio di altre sottospecie più grandi di cinghiali del nord ed est Europa (Sus scrofa reiseri e Sus scrofa attila), spesso a loro volta incrociati col maiale domestico (Sus scrofa domesticus) per aumentarne la prolificità e la massa grassa e muscolare.
Queste nuove popolazioni dalla tassonomia non ben definita stanno comportando l'estinzione delle sottospecie italiane, oltre a ingenti danni economici e ambientali dalla montagna alla pianura, essendo molto adattabili, voraci e talvolta anche aggressive. La loro dieta è onnivora e amano scavare il terreno alla ricerca di tuberi, portando anche alla scomparsa di molte stazioni di fioritura di alcune specie di orchidee dal tubero particolarmente succulento.
Nonostante il recente ritorno del lupo nei nostri territori, questi enormi cinghiali non vengono predati efficacemente, sia a causa del loro numero troppo elevato rispetto all'esiguo numero di predatori, sia a causa della loro stazza e aggressività: solitamente, infatti, vengono predati i cuccioli, poiché l'abbattimento di un cinghiale adulto può essere problematico anche per un branco di lupi, che nei nostri territori si aggira sui 7-8 individui. Attualmente, dunque, l'unica forma di contenimento dei cinghiali risulta essere la caccia di selezione.
Testo di M. Vicariotto e J. Peruzzo, foto di M. Renco, F. Corato e K. Jackson
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