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I "magnifici tre" dell'avifauna italiana: i Coraciiformi

I Coraciiformi sono un ordine di uccelli comprendente circa 160 specie, suddivise in 6 famiglie. Nel territorio vicentino sono presenti tre specie appartenenti ad altrettante famiglie: il Martin pescatore (Alcedo atthis), il Gruccione (Merops apiaster) e la Ghiandaia marina (Coracias garrulus). Tutti sono caratterizzati da una colorazione molto vivace, che dona loro un aspetto “esotico”.


Il Martin pescatore è la specie più conosciuta. Lungo circa 17 centimetri, il suo dorso è di un vivace colore azzurro con riflessi metallici, mentre il ventre è arancione e la gola bianca. Maschi e femmine sono molto simili, l'unica differenza si riscontra nella colorazione del becco: nel maschio è completamente nero, mentre nella femmina la mandibola inferiore è essere arancione. Scava il proprio nido come tunnel sulle sponde sabbiose di fiumi e torrenti, ma non disdegna il bosco nelle vicinanze dell'acqua. Frequenta gli ambienti umidi ed è stanziale, al massimo compie piccoli spostamenti. Si nutre quasi esclusivamente dei piccoli pesci che pesca da un posatoio poco sopraelevato rispetto all'acqua.


Il Gruccione è un uccello migratore coloniale che raggiunge il nostro territorio a maggio e se ne torna in Africa a settembre. Lungo circa 28 centimetri, presenta un bellissimo e variopinto piumaggio. Il dorso è castano, mentre le parti inferiori sono di colore verde-azzurro, la gola è gialla e sugli occhi, appena sopra il becco appuntito, porta una mascherina nera, che gli conferisce un'aria inquisitoria. Per riprodursi necessita di terreno sabbioso, poiché sulla sabbia scava direttamente dei tunnel che diventeranno il suo nido, sia sulle rive dei fiumi che sul terreno. Si nutre di insetti che cattura in volo, prediligendo quelli più appariscenti quando deve donarli alla compagna: farfalle, libellule e, soprattutto, api.


La Ghiandaia marina è la più rara e localizzato delle tre specie. Anch'essa raggiunge il nostro territorio per il periodo riproduttivo, che va da maggio a settembre. Lunga circa 30 centimetri, presenta petto, ventre e capo di colore azzurro turchese, mentre il dorso è di un bel castano chiaro. L’espansione della specie è stata agevolata dall’esplosione demografica del picchio verde: la ghiandaia marina, infatti, come tanti altri uccelli utilizza i nidi abbandonati dai picchi per nidificare. Si nutre pressoché di ogni invertebrato che riesce a catturare, soprattutto cavallette, ma anche molluschi e anellidi, e non disdegna piccoli vertebrati come topolini, serpenti e rane o anche frutta.


Tutte e tre le specie descritte sono nidificanti nella provincia di Vicenza.


Testo e foto di Marco Vicariotto




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