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Gli Accipitriformi nidificanti del Vicentino

Gli Accipitriformi sono un ordine di rapaci che comprende circa 260 specie diffuse in tutto il mondo. Quasi tutte le specie sono strettamente carnivore e sono attive durante le ore di luce. Sono caratterizzate dal becco uncinato e le zampe forti che, a eccezione degli avvoltoi, sono dotate di artigli affilati. Le ali, escludendo le specie boschive, sono lunghe e larghe, adatte quindi al volo planato.

Nel Vicentino si riproducono sette specie: l’aquila reale (Aquila chrysaetos), il biancone (Circaetus gallicus), la poiana (Buteo buteo), il falco pecchiaiolo (Pernis apivorus), l’astore (Accipiter gentilis), lo sparviere (Accipiter nisus) e il nibbio bruno (Milvus migrans).


Aquila reale

Con i suoi 93 centimetri di lunghezza, l’aquila reale (Aquila chrysaetos) è il più grande dei nostri rapaci; le ali sono molto lunghe e può raggiungere i 225 centimetri di apertura alare. Come in quasi tutti i rapaci, la femmina è più grande del maschio e può raggiungere un peso di 6,5 chilogrammi. La colorazione può variare con l’età, raggiungendo la maturità sessuale al sesto anno di vita. Da adulta la colorazione di fondo è bruno fulvo; testa e nuca sono “bionde”, quasi dorate. Questa caratteristica le ha donato il nome scientifico, che letteralmente significa “aquila dorata” (in inglese, infatti, si chiama "golden eagle"). Nei giovani sono presenti vistose aree bianche nel sottoala e nella coda.

Forma coppie stabili che difendono il territorio di caccia durante tutto l’anno, territorio che può variare da 40 a 18 chilometri quadrati. Nidifica su alte pareti rocciose o su grossi alberi, solitamente a una quota inferiore rispetto all’areale di caccia per non dover faticare troppo nel trasporto delle prede al nido. I nidi vengono utilizzati di anno in anno e possono diventare strutture enormi.

Ha una dieta molto varia: si nutre di mammiferi di piccole e medie dimensioni (come marmotte, conigli, volpi, gatti), di cuccioli di specie di maggiori dimensioni (anche di lupo), uccelli, rettili e occasionalmente anche di carogne.


aquila reale

Biancone

Lungo fino a 69 centimetri, con un’apertura alare di 178 centimetri, il biancone (Circaetus gallicus) è considerato da alcuni autori un’aquila vera e propria. Migratore di lungo raggio, sverna in Africa e arriva nei nostri territori a fine marzo per nidificare. Le parti superiori sono grigio-brune, mentre quelle inferiori sono molto chiare. Le ali hanno varie linee di macchie scure e la coda presenta tre barre scure. Anche la testa è bruno scuro. Il capo è molto grosso, con becco proporzionalmente piccolo, e occhi di colore giallo arancio. Raggiunge la maturità sessuale al terzo anno di età. Costruisce il nido su alberi solitamente posti su pendii assolati.

Il biancone viene chiamato anche “aquila dei serpenti” per via della sua dieta estremamente specializzata: si nutre, infatti, esclusivamente di rettili, in particolar modo di serpenti e, marginalmente, di lucertole e ramarri.


biancone

Poiana

La poiana (Buteo buteo) è il più comune e conosciuto dei nostri rapaci. Di medie dimensioni e di forma compatta, è lunga fino a 56 centimetri con un’apertura alare di 130 centimetri e può arrivare a pesare fino a 1,3 chilogrammi. Il petto e le parti superiori sono di colore bruno scuro, le ali sono chiare e barrate con delle macchie nere sui polsi. Il petto presenta una caratteristica banda bianca a forma di “V” che aiuta a distinguere questo rapace dagli altri veleggiatori a lei somiglianti.

Il suo verso in volo ricorda il miagolio di un gatto. Frequenta boschi e foreste con adiacenti aree aperte in cui cacciare, ma si accontenta anche di ambienti agricoli intervallati da siepi. Costruisce il grosso nido su rocce o alberi isolati.

Non è un gran predatore, si nutre di piccoli vertebrati e di insetti, non disdegnando nutrirsi di carogne se ne ha l’occasione.


poiana

Falco pecchiaiolo

Il Falco pecchiaiolo (Pernis apivorus) è un visitatore estivo che compie migrazioni trans-sahariane. Lo si può vedere facilmente a tarda estate compiere spostamenti anche in stormi numerosi, fino a un centinaio di esemplari. Lungo fino a 59 centimetri, con un’apertura alare che può arrivare a 135 centimetri, presenta il dorso di colore bruno, mentre ventralmente è bianco con evidenti barrature nere. Leggermente più grande della poiana, si distingue facilmente in volo per la testa sensibilmente più piccola e per l’assenza della caratteristica banda a forma di “V” sul petto.

Nidifica su grossi alberi; il nido è posizionato su rami laterali a una ventina di metri dal suolo. Come si può intuire dal nome, la sua dieta è rappresentata quasi esclusivamente da larve di vespa e da parti di favo, compresi miele e cera, ma non disdegna piccoli vertebrati, invertebrati e, raramente, frutta.


falco pecchiaiolo

Sparviere

Con soli 41 centimetri di lunghezza raggiunti dalla femmina, lo sparviere (Accipiter nisus) è il più piccolo accipitride della fauna italiana. Grazie alle ali corte (l’apertura alare della femmina non supera gli 80 centimetri) e la coda lunga, è particolarmente adatto alla caccia nel fitto bosco, ma lo si può vedere spesso volteggiare anche in cielo aperto. Presenta testa piccola e zampe e dita lunghe e affusolate. Il dorso è di colore grigiastro, mentre le parti inferiori sono bianche fittamente barrate di nero. Il maschio è notevolmente più piccolo della femmina e questo permette di differenziare anche le prede, che sono proporzionalmente più grandi per la femmina, evitando di farsi concorrenza per le prede.

Nidifica sui rami laterali degli alberi, solitamente su conifere o su caducifoglie ricoperte di edera. Si nutre di uccelli e micromammiferi che caccia con voli radenti all’interno del bosco.


sparviere

Astore

Lungo fino a 64 centimetri e con un’apertura alare che può arrivare ai 120 centimetri, l’astore (Accipiter gentilis) è la “copia grande” dello sparviere. Il maschio adulto presenta il dorso grigio-bluastro, mentre la femmina è grigio-ardesia; inferiormente sono entrambi bianchi, finemente barrati di grigio. La testa è nerastra con un evidente sopracciglio bianco.

Predilige i boschi di conifere, soprattutto abete rosso e abete bianco, intervallati da ampie radure. Solitamente sedentario, si possono comunque osservare esemplari in dispersione fino in pianura. Costruisce il nido su grandi alberi e viene riadattato e riutilizzato per più anni. Si nutre soprattutto di uccelli (Corvidi, colombacci, picchi, Turdidi e raramente Tetraonidi) e piccoli mammiferi (topi, scoiattoli e lepri).


astore

Nibbio bruno

Il nibbio bruno (Milvus migrans) è un rapace di dimensioni medio-grandi, caratterizzato da ali e coda molto lunga. Lungo fino a 58 centimetri, con un’apertura alare fino a 155 centimetri, è di colorazione prevalentemente marrone e presenta base del becco e zampe gialle. Migratore trans-sahariano, raggiunge l’Europa a fine marzo per nidificare.

Costruisce il nido su alberi isolati oppure posti sul limite del bosco, solitamente in coppie isolate, anche se può formare piccole colonie. Ottimo volatore, si ciba di piccoli animali, ma soprattutto di carogne. Spesso visita le discariche e perlustra i fiumi alla ricerca di pesci o altri animali morti. Spesso “ruba” le prede (cleptoparassitismo) ad altri rapaci, gabbiani o Corvidi.


nibbio bruno

Testo di Marco Vicariotto e Jessica Peruzzo, foto di Marco Vicariotto, Jessica Peruzzo e web

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