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I Gasteropodi dulcicoli del Vicentino

I gasteropodi (Gastropoda) sono una classe di molluschi caratterizzati, nella maggior parte dei casi, dalla presenza di una conchiglia esterna. Il loro nome deriva dal greco γαστήρ (gastèr), "stomaco", e ποδὸς (podòs), "piede", poiché si riteneva strisciassero sul loro stesso stomaco.


Comparsi nel Cambriano inferiore circa 542-521 milioni di anni fa e diventati comuni soprattutto a partire dal Mesozoico, i gasteropodi sono tuttora diffusi come specie marine, dulcicole e terrestri.


Gli esemplari “conchigliati” costruiscono una chiocciola calcarea avvolta a spirale, la cui morfologia è estremamente varia in quanto si è evoluta in relazione all'habitat di vita. Nella norma lo sviluppo della spirale è destrorsa, l’accrescimento “gira” cioè verso destra, ma per alcune specie è anche sinistrorso. Questi gusci possiedono un’ampia apertura che permette ai molluschi di ritrarre testa e piede e che, in alcuni casi, viene sigillata con un opercolo corneo che funge da tappo.


Il regime alimentare dei gasteropodi è molto vario: possono essere carnivori, vegetariani o necrofagi. L’apparato boccale è costituito da una sorta di struttura dentata, detta radula, utilizzata per raschiare e sminuzzare il cibo. Questi esseri, grazie alla loro elevata adattabilità, sono riusciti a colonizzare, nel corso dell’evoluzione, quasi tutti gli ambienti. 


Di seguito ci focalizzeremo su alcuni gasteropodi dulcicoli che frequentano le acque del Vicentino.


Le specie Ancylus fluviatilis e Acroloxus lacustris vivono all’interno di una conchiglia molto semplice, priva di spirali, a forma di cono o cappello. Questa funge da scudo e, nelle situazioni di pericolo, viene fatta aderire perfettamente al substrato, sia esso una roccia (come nel caso di Ancylus) o un vegetale acquatico (come per Acroloxus). 


gasteropodi

Altre specie quali Planorbarius corneus, Planorbis carinatus, Planorbis planorbis, Gyraulus albus, Gyraulus parvus e Anisus vortex hanno un guscio a forma di spirale appiattita che ricorda vagamente le corna di un ariete (da qui il nome inglese ram’s horn snail), la cui crescita risulta essere sinistrorsa. Tra queste, Planorbarius corneus, con i suoi 40 mm di diametro, costituisce la specie più grande del gruppo: la si trova facilmente lungo fiumi, fossi e laghi limacciosi, soprattutto nei periodi di secca. 


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Theodoxus fluviatilis e Theodoxus danubialis presentano una conchiglia di piccole dimensioni (fino a 13 mm) con spirale appiattita e un caratteristico disegno a zigzag scuro su fondo chiaro. 


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Un altro grosso gruppo è quello costituito da Lymnaea stagnalis, Stagnicola palustris, Radix auriculariaAmpullaceana balthica, Peregriana peregra e Galba truncatula. Questi gasteropodi si distinguono per la presenza di una conchiglia con spira elevata, all’apparenza molto fragile. L’apertura della spirale, erroneamente chiamata “bocca della conchiglia”, risulta molto grande. La specie di maggiori dimensioni è Lymnaea stagnalis che può raggiungere i 60 mm di lunghezza. 


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Specie molto simili alle precedenti sono Succinella oblonga e Oxyloma elegans, le cui conchiglie si "svolgono" in sole tre spirali e risultano ancora più fragili. Physella acuta possiede invece una conchiglia molto leggera dall’aspetto traslucido, spirale elevata ad andamento sinistrorso e apertura lunga e stretta.


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Infine, Viviparus ater, Viviparus contectus, Emmericia patula, Bithynia tentaculata, Valvata piscinalis e Bythinella opaca sono caratterizzate da una conchiglia a spira elevata dall’aspetto massiccio con opercolo corneo molto resistente. Tra queste, il genere Viviparus presenta specie di grosse dimensioni (fino a 60 mm), che si rinvengono molto facilmente nelle acque torbide e limacciose. 


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Testo di Cecilia Chiampo e Marco Vicariotto. Foto di Marco Vicariotto


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