I Sauri (sottordine Sauria) sono un gruppo di rettili di piccola taglia caratterizzati da pelle squamosa e coda relativamente lunga. Il capo e il tronco risultano appiattiti, mentre la testa è di forma triangolare. La lingua bifida funge da organo sensoriale e permette loro di captare perfino la direzione dell’odore. Solitamente presentano due paia di zampe, tuttavia, esistono anche delle specie apode, cioè prive di arti. I Sauri sono accomunati inoltre dalla capacità di perdere la coda per dare ad un eventuale predatore un diversivo. Questo fenomeno prende il nome di autotomia e permette ai rettili di mettersi in salvo qualora ce ne fosse bisogno.
Alcune specie sono ovipare cioè depongono in una nicchia del terreno le uova che si schiuderanno una volta sviluppato l’embrione; altre invece sono ovovivipare: la femmina trattiene dentro di sé le uova fecondate fino al completo sviluppo dell’embrione, dando poi alla luce dei piccoli perfettamente formati. Questo è il caso dell’Orbettino e della Lucertola vivipara.
Nel territorio vicentino sono presenti otto specie di sauri, suddivise in tre famiglie: Anguidae (orbettini), Gekkonidae (gechi) e Lacertidae (lucertole). Alcune sono autoctone e ben distribuite, altre, come i gechi, sono di recente colonizzazione e presentano un areale spezzettato e/o puntiforme. Questi, sono stati trasportati involontariamente dall’uomo con lo spostamento di ulivi secolari e altre piante provenienti dalle regioni del sud Italia. La loro sopravvivenza è dovuta, quasi certamente, alle mutate condizioni ambientali caratterizzate da temperature più alte e conseguenti periodi di caldo-umido.
Nelle specie che andremo a descrivere tutte le lunghezze si intendono dalla punta del muso alla punta della coda.
Orbettino italiano (Anguis veronensis)
L’Orbettino italiano è un piccolo rettile apodo. Nonostante il suo aspetto richiami molto quello di un serpente, egli è sistematicamente molto vicino alle lucertole: lo si può considerare quindi una “lucertola priva di zampe”. Il corpo, di forma cilindrica, può arrivare fino a 50 centimetri di lunghezza. La livrea è generalmente marrone o grigia lucente con riflessi rameici. Molto comune nel nostro territorio, predilige ambienti piuttosto umidi e ricchi di vegetazione dove si nutre di lumache e insetti. Ѐ totalmente inoffensivo per l’uomo, tuttavia, se maneggiato, si difende defecando addosso al malcapitato.
Geco comune (Tarentola mauritanica)
Con i suoi 15-20 centimetri di lunghezza, il Geco comune è il più grande tra i nostri gechi. Ѐ caratterizzato da una forma massiccia con evidenti tubercoli conici su dorso e coda che gli conferiscono un aspetto spinoso. La colorazione va dal grigio al bruno; le dita hanno ampi cuscinetti con una serie di lamelle longitudinali che gli permettono di arrampicarsi agevolmente su tutte le superfici (vedi foto). Tipico delle pianure litoranee calde e asciutte, è facile scorgerlo di sera mentre caccia zanzare, ragni o falene sui muri illuminati del nostro territorio. Negli ultimi decenni si è insediato nel vicentino con colonie riproduttive ben distinte spingendosi a nord fino a Schio e Bassano.
Geco verrucoso o emidattilo (Hemidactylus turcicus)
Con una lunghezza massima di 10 centimetri, il Geco verrucoso appare più piccolo e slanciato del precedente. La livrea è pallida (grigia o rosata) con macchie marroni irregolari su dorso e coda, oltre a numerosi tubercoli biancastri. Tipico delle aree calde litoranee frequenta spesso i muri a secco. Crepuscolare e notturno, lo si può osservare mentre preda insetti attratti dalle luci dei lampioni. Nel vicentino è nota un’unica stazione sita nel centro storico del capoluogo.
Ramarro occidentale (Lacerta bilineata)
Lungo fino a 45 centimetri, il Ramarro occidentale rappresenta la più grande delle lucertole presenti nel territorio vicentino. I maschi sono di colore verde con dorso punteggiato di nero; durante la stagione riproduttiva la testa e la gola diventano di colore azzurro intenso (vedi foto). La femmina, invece, varia dal verde al marrone con striature più chiare sui fianchi. Le zampe hanno cinque dita munite di artigli; si nutre principalmente di insetti e molluschi ma, occasionalmente, anche di frutta. Diffuso in quasi tutto il nostro territorio, predilige le aree con una buona esposizione e con vegetazione cespugliosa.
Lucertola muraiola (Podarcis muralis)
La Lucertola muraiola è la più comune e conosciuta dei sauri vicentini. Lunga fino a 20 centimetri, è caratterizzata da una livrea molto variabile che in generale è brunastra o grigiastra con evidenti barre bianche e nere sulla coda. Femmine e giovani presentano due strisce laterali e una vertebrale scure, mentre, i maschi, hanno un disegno reticolato più complesso (talvolta di colore verde) con punteggiatura chiara. La gola è per lo più biancastra. Tipica di ambienti asciutti e soleggiati, si nutre di insetti e altri invertebrati, raramente di piccoli frutti.
Lucertola campestre (Podarcis siculus)
Leggermente più grande della precedente (può arrivare a 25 centimetri di lunghezza), la Lucertola campestre è caratterizzata da una colorazione del dorso che può variare dal verde al verde-oliva al verde-brunastro o giallastro variamente striato o macchiettato di bruno o nero. Il ventre è generalmente biancastro o verdastro. Le femmine tendono ad essere di colore bruno con striature longitudinali molto evidenti. Questa specie frequenta spesso muri a secco e pendii soleggiati ed è molto adattabile: la si può trovare in parchi e giardini, così come lungo le strade assolate fino a 2200 metri di quota. Si nutre di artropodi ma anche di frutta; caccia sul terreno aperto e torna sempre nei nascondigli per consumare la preda. Non sono rari i casi di cannibalismo nei confronti di individui più giovani. Nel vicentino la specie è poco segnalata e presenta un areale puntiforme.
Lucertola vivipara (Zootoca vivipara) e Lucertola vivipara della Carniola (Zootoca carniolica)
La Lucertola vivipara e la Lucertola vivipara della Carniola sono due sauri talmente simili da non poter essere determinati a livello di specie se non mediante una approfondita analisi delle squame ventrali e dei pori femorali (particolari ghiandole disposte in fila sulla faccia inferiore delle cosce). Lunghe fino a 21 centimetri presentano un corpo allungato ma non appiattito, con gambe corte e testa arrotondata. La maggior parte degli esemplari sono di colore marrone ma possono essere anche grigi o verde oliva. I fianchi e la striscia vertebrale sono scuri con striature, punteggiature o ocelli chiari o scuri. Il ventre può essere giallo, arancione, rosso o bianco e la gola biancastra o bluastra; in particolare, nei maschi, le parti inferiori sono punteggiate di scuro. Essenzialmente legate al suolo, necessitano di un habitat particolarmente umido. Frequentano le nostre montagne dal piano basale fino alla sommità delle Prealpi. Si nutrono prevalentemente di artropodi.
Testo Cecilia Chiampo e Marco Vicariotto, foto di Marco Vicariotto, Roberto Bozzo e Jessica Peruzzo
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